La FIVET (Fecondazione in Vitro Eterologa) è una procedura che consente di migliorare le opportunità di avviare con successo una gravidanza ricorrendo a ovuli di una donatrice, fecondati dal seme del partner o di un donatore esterno selezionato in una banca del seme.
Si tratta di un meccanismo piuttosto complesso, al quale di norma si ricorre dopo aver tentato inutilmente altre procedure più semplici.
Cos’è la Fecondazione in Vitro Eterologa (FIVET)
Come abbiamo anticipato, la Fecondazione in Vitro Eterologa è una procedura di riproduzione assistita che consiste in una Fecondazione in Vitro – di cui ricalca le principali caratteristiche cliniche – utilizzando gli ovuli di una donatrice oppure gli spermatozoi di un donatore.
Grazie alla Fecondazione Eterologa sarà possibile l’avvio di una gravidanza per quelle donne che per diverse ragioni non possono utilizzare proficuamente i propri ovociti. Gli ovuli della donatrice si fonderanno quindi con lo sperma del coniuge o del terzo donatore, mentre l’embrione così generato sarà trasferito nell’utero della paziente.
Per chi è indicata la FIVET ETEROLOGA
La Fecondazione in Vitro Eterologa è una procedura alla quale si è indirizzati dopo un’attenta valutazione con il proprio specialista. In generale, però, è possibile affermare che questo trattamento è indicato per le donne che:
– sono in età avanzata e per cui una gravidanza naturale inizia ad essere sempre meno probabile
– non hanno mestruazioni a causa della menopausa precoce
– hanno una scarsa qualità degli ovuli
– si sono sottoposte a chirurgia ovarica o hanno ovaie che rendono impossibile il prelievo di ovuli
– hanno esperienze di aborti
– non sono riuscite ad avere una gravidanze con diversi cicli di Fecondazione in Vitro Omologa
– l’uomo o la donna soffrono di malattie genetiche o cromosomiche
– parametri delliquido seminale estremamente compromessi, tali da impedire lo sviluppo di un embrione.
Quali sono le percentuali di successo
La Fecondazione in Vitro Eterologa è una procedura che può garantire percentuali di successo superiori rispetto all’uso degli ovuli della paziente, proprio perchè le donatrici di ovuli sono molto giovani e i donatori del liquido deminle non hanno problemi di fertilità.
Le percentuali di successo sono per esempio superiori a quelle, già particolarmente rilevanti, della Fecondazione in Vitro: si può dunque arrivare ad un esito di oltre il 90%, con un ciclo di tre tentativi.
Come funziona la Fecondazione Eterologa in Vitro: le fasi
Dopo aver effettuato le consulenze e analisi preliminari, lo specialista introdurrà la paziente verso la prima fase della Fecondazione Eterologa in Vitro, consistente nella somministrazione di ormoni (follicolo-stimolante FSH e, in alcuni casi, luteostimolante LH).
Lo sviluppo del ciclo sarà monitorato con le ecografie, al fine di verificare che il numero e le dimensioni dei follicoli siano adeguati.
Quindi si procederà al prelievo degli ovociti mediante puntura, e all’aspirazione dei follicoli. La procedura è effettuata in sedazione generale. Una volta effettuato il prelievo degli ovociti, gli stessi sono conservati in un mezzo di coltura per alcune ore, mentre si esegue la preparazione del liquido seminale del donatore, al fine di isolare gli spermatozoi con la maggiore mobilità.
All’interno di ogni ovocita viene iniettato un singolo spermatozoo. Gli ovociti fecondati sono mantenuti in laboratorio a temperatura controllata. Il giorno del trasferimento (di norma tra i due e i cinque giorni dalla fecondazione), vengono selezionati i pre-embrioni che hanno caratteristiche di sviluppo migliori. Gli stessi saranno poi inseriti in un piccolo catetere e depositati all’interno dell’utero: la procedura è indolore e non necessitante di anestesia.
Da questo momento in poi sarà possibile effettuare un monitoraggio dei risultati ottenuti con la fecondazione eterologa, effettuando dapprima un test di gravidanza mediante esame del sangue e poi, a distanza di alcune settimane, un’ecografia che possa confermarne l’avvio.
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