L’ecografia con controllo crescita è anche chiamata anche come ecografia del terzo trimestre con flussimetria doppler o ecografia di accrescimento o del benessere fetale. E’ un esame che condotto per verificare la corretta funzionalità della placenta, il benessere del feto e la sua regolare crescita.
L’obiettivo di questo esame è quello di intercettare in maniera tempestiva le cause di alterazioni della crescita fetale.
Quando e perché si effettua l’ecografia con controllo crescita
L’ecografia ostetrica del terzo trimestre rappresenta una delle ecografie ritenute necessarie nel corso di una normale gravidanza, insieme a quelle che vengono realizzate nel primo e nel secondo trimestre.
L’obiettivo dell’ecografia con controllo crescita è evidentemente quello di valutare:
- la crescita del feto
- la quantità di liquido amniotico
- l’inserzione della placenta.
In aggiunta a ciò, l’ecografia del terzo trimestre potrà fornire indicazioni, quali la quantità del liquido amniotico e di inserzione placentare, sospette malformazioni, perdite ematiche vaginali.
Cosa si valuta con QUESTO esame
Come suggerisce il nome stesso di questo esame, lo scopo principale dell’ecografia è quello di valutare la crescita fetale mediante la misurazione di alcuni parametri come:
- la circonferenza cranica
- il diametro biparietale
- la circonferenza addominale
- la lunghezza di omero e femore.
Attraverso l’analisi di questi dati, e l’incrocio con le principali tabelle utilizzate in ginecologia, è possibile arrivare a determinare una stima del peso fetale con buoni livelli di attendibilità. Il margine di errore è generalmente compreso entro il 10%.
Oltre a ciò, l’esame permetterà di verificare il corretto funzionamento della placenta e la quantità di liquido amniotico, l’inserzione placentare e eventuali anomalie fetali che non sarebbe stato possibile rilevare in precedenti ecografie: fino al 30% di anomalie non identificate nel corso del secondo trimestre vengono infatti evidenziate proprio con l’ecografia del terzo trimestre.
Si ricorda altresì che l’ecografia del terzo trimestre permette anche di valutare la posizione del bambino durante il parto: cefalica, podalica, trasversa.
La flussimetria doppler
La flussimetria doppler, o flussimetria a velocimetria doppler, è un esame che sfrutta l’effetto doppler e, dunque, la variazione di frequenza che si ottiene nel momento in cui il fascio di ultrasuoni che è emesso dalla sonda ecografica è riflesso da un oggetto in movimento.
Nel caso della flussimetria doppler per tali finalità ginecologiche, il fascio di ultrasuoni incontrerà i globuli rossi che si spostano nei vasi fetali, intercettando una frequenza di ritorno differente rispetto a quella inviata. La variazione così percepita sarà quindi analizzata dal computer dell’ecografo. Questo fornisce i dati sulla velocità di flusso, e interpretata dal ginecologo in funzione dell’ossigenazione e del benessere fetale.
Quando si effettua la flussimetria dei vasi fetali
Dalla 20^ settimana di gravidanza, durante l’indagine ecografica, si effettua anche la flussimetria dei vasi fetali. Questo esame è estremamente importante nel caso di un sospetto ritardo nella crescita del feto o nel caso in cui la madre abbia delle patologie – come l’ipertensione arteriosa – che potrebbero determinare un rallentamento nello sviluppo del feto.
Si verifica in questo modo la funzionalità vascolare del versante fetale della placenta e del cervello del feto. Se sono riscontrate condizioni di vasocostrizione ombelicale o vasodilatazione cerebrale, allora si ha una prova di centralizzazione del circolo. La placenta non riesce a ossigenare sufficientemente il feto che, dunque, si difende mediante la vasodilatazione del cervello per preservare la salute di questo organo.