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Esami per la funzionalità delle tube uterine

Esami per la funzionalità delle tube uterine

funzionalità tube uterine Isterosalpingografia, isterosonosalpingografia e laparoscopia sono tre esami indicati nello studio dell’infertilità do coppia, se il fattore maschile è già stato escluso. Servono a valutare la normale funzionalità delle tube uterine e sono prescrivibili tra gli esami preconcezionali. Esaminiamo le caratteristiche di ciascun test in modo separato.

Isterosalpingografia

L’isterosalpingografia, o uterosalpingografia, è un esame radiografico effettuato tramite il fluoroscopio e un mezzo di contrasto. L’obiettivo è verificare lo stato di salute dell’apparato riproduttivo della donna, con particolare riferimento delle salpingi, ovvero delle tube di Falloppio. Effettuato da un radiologo e da un ginecologo, l’esame non ha particolari controindicazioni e risulta essere indicato nei casi di sospetta infertilità. Permette di studiare la pervietà delle tube di Falloppio e la cavità dell’utero. Uno dei requisiti per potersi sottoporre all’esame è il tampone vaginale completo negativo effettuato non oltre i 6 mesi precedenti. L’esame è generalmente consigliato tra l’ottavo e il dodicesimo giorno del ciclo mestruale, quando la parete dell’endometrio è più sottile e non si è ancora verificata la fase ovulatoria. Così facendo, lo specialista sarà in grado di verificare l’eventuale ostruzione delle tube di Falloppio, quali elementi che potrebbero impedire la fecondazione dell’ovulo e/o il passaggio dell’ovulo verso l’interno dell’utero per l’impianto

Isterosonosalpingografia

Un altro esame ecografico transvaginale è l’isterosonosalpingografia. L’obiettivo del test è quello di valutare la cavità uterina, individuando possibili alterazioni dell’utero, come polipi endometriali, anomalie congenite, ispessimenti dell’endometrio, fibromi e malformazioni. Per quanto concerne le indagini per sospetto di infertilità, l’indagine può comprendere anche le tube di Falloppio: a tal fine lo specialista valuterà l’iniezione di una soluzione fisiologica e di un piccolo quantitativo d’aria che aiuterà a verificare il passaggio e l’apertura delle tube. Uno dei requisiti per potersi sottoporre all’esame è il tampone vaginale completo negativo effettuato non oltre i 6 mesi precedenti. L’esame, che ha una durata di circa 20-30 minuti, viene effettuato entro la decima giornata del ciclo senza che siano necessari particolari preparazioni. L’unica accortezza che sarà richiesta alla paziente è quella di presentarsi a vescica vuota. L’isterosonosalpingografia si esegue senza anestesia e non è dolorosa. Il fastidio avvertito dalla paziente è pressoché assente e il test si effettua in ambito ambulatoriale.

Laparoscopia

La laparoscopia è un intervento chirurgico che potrebbe essere richiesto dallo specialista per studiare al meglio gli organi e i tessuti all’interno dell’addome e della pelvi, con vantaggi notevoli per la paziente. Si tratta infatti di una tecnica chirurgica mini-invasiva che, come tale, consente un recupero più rapido e un minore disagio. La laparoscopia viene infatti effettuata introducendo nell’addome, mediante un piccolo taglio, un tubicino sottile il cui diametro è inferiore a un centimetro. Così facendo il sensore – dotato di una fonte luminosa e di una videocamera ad alta definizione – può proiettare le immagini in un monitor, consentendo allo specialista di osservare i dettagli ingranditi di organi e di tessuti. A volte la laparoscopia può essere utilizzata per prelevare campioni di tessuto che saranno poi analizzati in laboratorio al microscopio, a scopo diagnostico. Per quanto concerne poi, in modo più specifico, la sua utilità per la ginecologia, la laparoscopia si rivelerà essere particolarmente utile per finalità diagnostica, ad esempio in caso di fibromi uterini o cisti ovariche. Di norma è effettuato in anestesia generale: il chirurgo procederà con il praticare una piccola incisione sull’addome, di norma in corrispondenza dell’ombelico, inserendo un tubicino con cui insufflare anidride carbonica necessaria a distendere la cavità addominale e, dunque, ottenere una migliore visibilità. Mediante la stessa incisione è poi introdotto il laparoscopio. L’intera procedura ha una durata generalmente compresa tra i 30 e i 60 minuti e potrebbe richiedere alcuni preparativi. In particolare, è raccomandato di non mangiare o bere nelle otto ore che precedono la laparoscopia, e di sospendere temporaneamente l’assunzione di alcuni farmaci.